Interviste

Anche 14 veronesi tra i soccorritori di Anna Bonini

La speleologa si era fratturata una gamba domenica pomeriggio in una grotta a Serle, nel bresciano

Anche 14 veronesi tra i soccorritori di Anna Bonini

Si è conclusa alle prime luci dell’alba di oggi, martedì 15 novembre, la disavventura di Anna Bonini, la speleologa di Brescia che domenica pomeriggio, intorno alle ore 14, si era fratturata una gamba nella grotta “Omber en Banda al Bus del Zel” nel comune di Serle, a Brescia. L’operazione si è rilevata subito di una certa difficoltà. Alle operazioni di salvataggio, particolarmente impegnative vista la conformazione della grotta e la profondità a 250 metri, hanno partecipato anche quattordici tecnici della stazione speleologica di Verona, partiti già nella notte di domenica.

“Questo gruppo – spiega l’assessore alla Protezione civile Marco Padovani - fa parte della Consulta di Protezione Civile del Comune ed è un ramo importantissimo del soccorso alpino. E’ un motivo di soddisfazione e orgoglio, quindi, per tutta la protezione civile di Verona, la loro partecipazione a un’operazione estremamente complessa, che si è conclusa brillantemente. I veronesi sono arrivati sul luogo dell’incidente tra i primi, grazie anche alla nuova dislocazione del loro magazzino nella sede della protezione civile comunale di Verona, strategicamente situata vicino alle principali vie di comunicazione”.

La stazione di Verona fa parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Cai ed è composta da trenta tecnici specializzati
in diversi ambiti quali la speleosubacquea, il soccorso in forra e il soccorso in grotta. Tra questi tecnici sono presenti anche specialisti in disostruzione che, mediante l’uso di micro cariche esplosive, sono in grado di allargare punti difficili dove far passare la barella.


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